La perdita di un caro in ospedale è un momento doloroso, reso ancora più complesso dalla necessità di gestire una serie di pratiche burocratiche.
La certificazione della morte segue infatti precise procedure stabilite dalla legge, motivo per cui è necessario conoscere i passaggi da compiere in un momento così delicato.
La certificazione della morte
La prima figura coinvolta nella certificazione è il medico. Generalmente a certificare la morte sono i medici di reparto, di pronto soccorso o specializzati in cure palliative, dopo aver accertato la cessazione irreversibile delle funzioni vitali (respirazione, battito cardiaco) e l’assenza di reazioni agli stimoli esterni. In alcuni casi, vengono eseguiti ulteriori test come l’esame clinico approfondito, l’elettrocardiogramma e l’elettroencefalogramma.
Una volta ottenuto il certificato di morte, la famiglia deve recarsi all’ufficio di stato civile del comune dove è avvenuto il decesso per la registrazione. In quel momento, sarà richiesto di presentare il certificato medico e i documenti d’identità del defunto. Il comune rilascerà quindi l’atto di morte, documento indispensabile per svolgere molte pratiche successive, come la gestione dell’eredità o le procedure di trasferimento della salma.
Il ruolo dell’agenzia funebre
Avvalersi di un’impresa funebre per l’organizzazione del funerale e per la cremazione o la sepoltura permette di sollevarsi anche da tutta la parte burocratica connessa ad un decesso. L’impresa può infatti assistere la famiglia in tutte le fasi del processo, alleviando il peso delle formalità e garantendo un addio dignitoso al defunto.
Le nostre imprese funebri si occupano del trasporto immediato a cassa aperta dall’ospedale fino all’abitazione privata o alla casa funeraria, della vestizione della salma, del disbrigo delle pratiche burocratiche presso il Comune (e presso altri enti), e dell’organizzazione del rito funebre secondo quanto richiesto dalla famiglia del defunto (e secondo le volontà di quest’ultimo).