Imprese funebri italiane: National Geographic le racconta in un reportage

Alle imprese funebri d’Italia, National Geographic ha dedicato un reportage. Ha raccontato di noi, delle nostre storie, della nostra battaglia al Coronavirus. Ecco alcuni passaggi dell’articolo. Con Il Giardino degli Angeli che – insieme ad altre imprese – è stato scelto come testimone di una situazione che mai gli italiani avrebbero pensato di vivere.

“L’Italia è tra i Paesi più colpiti dal Coronavirus. Ora le morti sono rallentate, i forni crematori sono tornati (quasi) ai soliti ritmi, e le chiese non sono più stipate di bare. I funerali, sospesi il 10 marzo, dal 4 maggio vengono nuovamente celebrati. Ma per gli addetti alle pompe funebri, che hanno trascorso interi mesi in prima linea, non è finita.

Ad aprile, poche settimane dopo lo scoppio dell’epidemia, ho trascorso alcune settimane in Italia. Ho fotografato il lavoro di oltre venti operatori e, ancora oggi, mi viene difficile ripensarci. Sono una fotografa professionista dal 2008. Ho visto la sofferenza, ho visto cose brutte, sono stata in guerra. Non mi piace pensare alla pandemia come ad una guerra, ma gli addetti alle pompe funebri che ho incontrato mi hanno detto che per loro è stato proprio questo: una guerra. Il numero di vittime in Italia è lo stesso che si potrebbe avere durante un conflitto militare. E questo non si può negare.

Ho fotografato il lavoro delle imprese lombarde, nel cuore dell’epidemia: Bergamo, Brescia, Inveruno. Ogni giorno guidavo dalla mia casa di Milano lungo una A4 deserta, e attraversavo città fantasma. Una volta mi sono fermata in una piccola chiesa di Seriate, dove due preti stavano celebrando un rito funebre per 27 defunti. Tutti morti a causa del Coronavirus. Poi, quelle bare le ha prelevate l’esercito. E le ha portate verso i forni crematori. I forni dei dintorni erano talmente pieni che i camion hanno dovuto raggiungere altre città d’Italia, a decine e decine di chilometri di distanza. E le famiglie, spesso, non avevano idea di dove le ceneri dei loro cari fossero. Le bare riempivano le chiese, gli ospedali, le case funerarie. Ed era tutto così irreale. Soprattutto in un Paese come l’Italia, in cui i funerali vedono la partecipazione degli amici, della famiglia, dei conoscenti. Un rito lungo secoli, interrotto come mai era successo prima.

Onoranze funebri Vergani National Geographic

I primi giorni, gli addetti alle pompe funebri lavoravano senza le adeguate protezioni. Diversi si sono ammalati, alcuni sono morti. Sono stati loro, insieme ai medici e agli infermieri, a rendersi conto per primi della gravità della situazione. Si sono sentiti abbandonati, dimenticati dalle istituzioni. Ma, per le famiglie e per la comunità, ci sono sempre stati.Il Governo, ha sospeso i funerali, ha cancellato le vestizioni: il lavoro degli impresari funebri è diventato più sicuro, ma non certo meno doloroso. Lavoravano in turni di 11-12 ore, senza fermarsi mai. Con un’umanità e una partecipazione al dolore che li segnerà probabilmente per sempre. Hanno dormito poco, morsi dall’ansia. E dalla paura di infettare le loro famiglie. Hanno avuto paura di morire, come mai prima.

Hanno fatto sacrifici enormi, gli addetti alle pompe funebri. Si è parlato di loro, in questi mesi. Ma ancora si trovano a combattere contro le superstizioni. Stefano Vergani de Il Giardino degli Angeli mi ha detto che quelle sepolture rapide e scarne, a cui la pandemia ci ha costretti, sono state rivelatrici. La pandemia ci ha insegnato che poter dire addio a chi amiamo non è scontato: è un prezioso dono che la vita ci fa”.

Chiara Gioia, National Geographic.

 

 

 

Il Giardino degli Angeli è stato scelto per rappresentare la provincia di Milano, la zona numericamente più colpita di tutta Italia. Nei comuni ove operano il Giardino degli Angeli, e le imprese funebri ad esso collegate, il numero dei decessi nei mesi di Marzo e Aprile è raddoppiato. E l’organizzazione dei servizi ha dovuto adeguarsi alle continue mutazioni normative, che hanno completamente modificato il modo di lavorare e il rito funebre in quanto tale..

Durante questi mesi, Il Giardino degli Angeli ha scelto di stare al fianco della comunità. Ha permesso a chi perdeva i suoi cari di seguire la benedizione tramite smartphone: un gesto per essere vicini, per dire addio seppure da lontano. Ha consentito a tutti di lasciare i loro pensieri d’affetto attraverso il portale Necrologi Altomilanese, ha attivato (in collaborazione con Il Filo di Perle) un servizio di consulenza psicologica gratuita, per chi si trovava a fronteggiare l’isolamento o – peggio – il dolore di una perdita, senza poter stringere la mano di chi amava.

Vergani Stefano ci racconta: “Il periodo è stato difficile. Motivazione, stimoli e coraggio erano alimentati dai molti ringraziamenti che i parenti ci rivolgevano per il servizio e il supporto prestato  in questo periodo. Non poter essere accanto ai parenti, per noi che ci siamo sempre e personalmente in ogni servizio, è stato particolarmente difficile ma ha fatto capire come sia importante il servizio che tutto i giorni con sacrificio riusciamo a donare.  Il risultato di tutto questo lavoro ha destato l’interesse di una rivista importante come National Geographic, che ha visto in noi un modello di serietà e competenza. Per me e per la mia famiglia è un riconoscimento importante, che ci gratifica e gratifica il lavoro nostro, dei nostri collaboratori, dei nostri dipendenti e del nostro staff dell’ufficio, che non finiremo mai di ringraziare.

Vergani Cristian aggiunge: “Abbiamo fatto il possibile, e anche di più, per fare sentire la nostra vicinanza a tutti coloro che hanno vissuto un lutto in questo periodo difficile. E per donare una parvenza di normalità in una situazione che – di normale – aveva ben poco. Abbiamo sofferto con tutti Voi l’impossibilità di celebrare il lutto in maniera normale, e di accogliervi nella casa funeraria per aiutarvi a superare i dolorosi momenti della perdita. Questa sofferenza e questi impedimenti ci hanno fatto capire quanto è importante il lavoro che svolgiamo tutti i giorni, e quali siano la forza e l’importanza di riuscire a salutare degnamente un proprio caro. Questo ci spronerà ad impegnarci maggiormente nel nostro lavoro, per essere un punto di riferimento e per riuscire a soddisfare le esigenze di tutte le famiglie che si affideranno a Noi

La famiglia Vergani, ringraziando tutti i collaboratori che con loro hanno vissuto questi difficili momenti, è orgogliosa di essere stati selezionata da una testata giornalistica internazionale come “National Geographic” per rappresentare l’Italia e la Lombardia nel racconto storico dell’aspetto più duro e doloroso di questa pandemia.

 

Qua è possibile leggere l’articolo originale: https://www.nationalgeographic.com/history/2020/06/undertakers-who-served-on-coronavirus-frontlines-now-struggling/?fbclid=IwAR2o5SXGdIO2xAR96k_wFCyJp1oRvxyqqIEYaHl_YU2AxxQznJLk-MFGCMs

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