I fiori simbolo dell’estate: linguaggio e significato

I fiori simbolo dell'estate: linguaggio e significato

I fiori simbolo dell’estate si riconoscono dagli inconfondibili colori sgargianti e vivaci che tingono giardini, aiuole, parchi, balconi e terrazzi di sfumature gioiose ed affascinanti.
I toni più caratteristici sono senz’altro caldi, come le temperature tipiche della stagione. Largo al giallo, all’arancione, al rosso, alle sfumature del rosa… fino alle nuance più delicate del viola.

Nella nostra selezione sono presenti i fiori estivi più belli e significativi, come il Girasole, la Lavanda, il Geranio, l’Oleandro e l’Hibiscus, per un effetto stupore garantito.

GIRASOLE

Girasoli

Il termine Girasole deriva dal greco Helianthus, dall’unione delle parole “helios” (sole) + “anthos” (fiore).

Più che un’ avventura estiva, quello che lega questo fiore al sole è un amore intenso, passionale ed eterno che affonda le radici nella mitologia.

Ne Le Metamorfosi di Ovidio, la ninfa Clizia, Figlia di Oceano, era profondamente innamorata di Apollo. Quando però il dio del Sole si innamorò della principessa Leucotoe, Clizia, accecata di gelosia, riferì al padre di lei della relazione tra i due e la principessa fu sepolta viva dal sovrano. Il disperato Apollo, cosparse il terreno di un nettare profumato, dando così vita alla pianta dell’incenso. La ninfa Clizia, ripudiata e triste, trascorse il resto dei suoi giorni seduta per terra, nutrendosi di brina e lacrime e osservando il corso del carro del Sole condotto dal suo amato. Anche quando, consumata dall’amore, assunse le sembianze di un fiore, non smise mai di seguire il tragitto d’Apollo. Da qui nacque il Girasole.

Il Girasole è il fiore dell’allegria e della vivacità e può assumere due significati: il primo, di profondo attaccamento ad un’altra persona, in quanto simbolo di costanza, dedizione e fedeltà assoluta. Il secondo, ispirato al mito greco, incarna un amore non ricambiato e può simboleggiare anche una fissazione o una vera e propria ossessione.

LAVANDA

Lavanda

Come si può intuire dal nome, “lavanda” deriva dal latino “lavare” che significa “che deve essere lavato”. Già nota alle popolazioni dell’Antica Roma e dell’Antica Grecia, la lavanda veniva utilizzata per la realizzazione di talismani e incantesimi d’amore, per profumare l’acqua delle terme e come detergente per il corpo.

Uno dei suoi possibili significati fa riferimento proprio a questo utilizzo, che vede la pianta utilizzata proprio per “lavare”.
Un altro possibile significato è legato più strettamente al linguaggio dei fiori e vede la lavanda associata al ricordo, piacevole, di un amore trascorso: un’interpretazione densa di nostalgia e solitudine.

GERANIO

Gernaio

Se il protagonista estivo indiscusso dei campi è il girasole, quello dei balconi e delle terrazze è senza dubbio il geranio.

Di gran moda nell’Ottocento, specialmente in epoca vittoriana, al geranio sono attribuiti diversi significati nel linguaggio dei fiori e delle piante, in base alla tipologia o al colore: il geranio rosso fiamma indica preferenza, mentre quello rosso scuro malinconia. Il geranio rosa simboleggia la nascita di un nuovo affetto, quello a cinque macchie umiliazione. Il geranio edera incarna l’amicizia e la propensione verso i rapporti stabili. Il geranio di Boemia indica valore. Il Pelargonium triste ed il geranio a cinque macchie, invece, indicano emozioni negative: tristezza ed umiliazione.

OLEANDRO

Oleandro

L’oleandro è un fiore dal significato dibattuto nel corso dei secoli.
Nel Medioevo simboleggiava l’armonia dell’universo per la disposizione delle sue foglie a gruppi di tre ed il buon augurio; un’antica leggenda narrava che sul bastone di san Giuseppe fosse fiorito proprio un oleandro.

Più tardi, il suo significato cambiò completamente, divenendo simbolo funerario sia nei Paesi mediterranei sia in Medio Oriente, probabilmente a causa della scoperta della sua tossicità.

Ancora oggi, nel linguaggio dei fiori e delle piante, l’oleandro simboleggia l’oblio e regalarne i fiori equivale a dire “ti ho dimenticato”.

HIBISCUS

Hibiscus

Il nome Hibiscus deriva dal termine greco hibiskos che significa “malva” e fu attribuito alla pianta da Dioscoride, uno dei più famosi medici dell’antichità, nel 100 a.C..

Nell’isola di Tahiti, è usanza diffusa che le ragazze portino i fiori di ibisco sia nelle vesti che tra i capelli, indicando il proprio stato sentimentale, appoggiando un fiore sull’orecchio o sull’altro (destro, nel caso siano impegnate e sinistro, nel caso siano libere).
Le tradizioni tahitiane vennero ben rappresentate dal pittore Paul Gauguin, che in molti dei suoi quadri, realizzanti a Tahiti, raffigurò le donne del posto adornate da fiori di ibisco.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante, a causa della durata molto breve dei suoi fiori, l’ibisco rappresenta la bellezza, in particolar modo quella giovanile che sfiorisce velocemente. Secondo antiche tradizioni orientali, offrire un fiore di ibisco ad una persona cara, equivale ad una proposta di matrimonio.

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