A Vinjeøra, nella regione norvegese di Trøndelag, è stata scoperta di recente una casa mortuaria dell’età vichinga dalle dimensioni di cinque metri per tre.
Avvistata durante gli scavi del cimitero di una delle fattorie risalenti all’antica era, la scoperta si presentava solo come una fossa rettangolare con qualche pietra di sostegno. Nonostante questo, gli archeologi sono riusciti a constatare come l’edificio sia stato ai tempi costruito in maniera solida e con una struttura simile alle prime chiese a doghe (chiese cristiane medievali realizzate in legno) ma – soprattutto – hanno ipotizzato che quella speciale “casa”ospitasse una tomba vichinga.
Queste le parole di Sauvage, responsabile del progetto per lo scavo: ”Possiamo vedere che la casa si trovava proprio sul tumulo. È così che sappiamo che probabilmente c’era una tomba al suo interno”. Anche il tumulo stesso oggi non esiste più, spazzato via da centinaia di anni di agricoltura che, però, hanno riempito il fosso ad anello, rendendolo tutt’ora visibile.
Reperti molto rari, le case mortuarie risalenti all’era vichinga ritrovate ad oggi in Norvegia sono meno di 15, e il motivo della loro costruzione non è mai stato chiarito del tutto. Inizialmente, dalle prime ricerche si pensava che queste case mortuarie avessero la funzione di veri e propri obitori, dove i vichinghi accumulavano cadaveri. Questa opinione non spiegava però come mai case come quella di Vinjeøra fossero state costruite proprio sul tumulo e – soprattutto – non spiegava il ritrovamento di tombe al loro interno. Oggi i ricercatori sono dunque convinti che queste case abbiano avuto un ruolo più simbolico che pratico. A differenza di quello che succedeva con le barche tombali, con cui il defunto navigava verso la terra dei morti, con le case mortuarie i Vichinghi volevano che i loro compianti restassero nel villaggio, all’interno del tumulo, per proteggere le famiglie e la fattoria.
Questa ultima scoperta, aggiunta alle altre, offre oggi ai ricercatori un quadro più chiaro di come i Vichinghi affrontavano la morte.