Quando muore una persona cara, ci si trova a compiere tutta una serie di scelte. E, le più importanti, riguardano la sua sepoltura. Si vuole regalare al proprio caro una casa eterna che sia il più accogliente possibile, e che preservi il suo eterno riposo prendendosi cura di lui. Se si sceglie una lapide tradizionale, ad esempio, bisognerà scegliere anche con quale materiale realizzarla. Materiali che, di fatto, sono tre.
Sconsigliato il marmo – incapace di resistere in modo ottimale al gelo e alle condizioni metereologiche, e necessario di onerosi lavori di manutenzione -, la scelta si concentra su tre alternative: il granito, il gres e il lastrico. Nella fattispecie, il granito è il materiale migliore: ha una notevole qualità estetica, tanti sono i colori disponibili, è resistente ed è conveniente anche per le tombe di famiglia. Il suo prezzo varia molto, a seconda della sua origine e del colore: se proviene da Cina, Spagna e Francia è più economico; dalla Svezia o dall’India, sale di prezzo. E, più è scuro, più è considerato nobile. Due alternative sono invece rappresentate dal gres e dal lastrico. Se il primo è una scelta elegante ma poco usuale, in quanto materiale non economico e da curare con continuità, il lastrico (misto di marmo o granito, cemento e acqua) è sicuramente meno costoso ma è anch’esso delicato. Proprio per questi motivi, la scelta più comune – e più indicata – è rappresentata dal granito.